R&S presenta il Focus Editoria

L’industria dell’informazione non gode di buona salute. Il giro d’affari a livello internazionale è in costante diminuzione e si attesta a 150$ mld complessivi nel 2017, l’8,6% in meno rispetto a cinque anni fa. I dati emersi dall’edizione 2018 del focus Editoria di R&S Mediobanca fotografano tuttavia anche dei trend di crescita: la diffusione digitale è in aumento del 179% rispetto al 2013. Nonostante questo l’89,5% del giro d’affari mondiale del 2017 proviene ancora dalla carta stampata, anche se i dati confermano il cambiamento in atto del business model dei grandi gruppi editoriali internazionali. I proventi da diffusione, che rappresentano nel 2017 il 58,1% dei ricavi totali, hanno ormai superato quelli pubblicitari.

Le difficoltà della carta stampata si fanno sentire anche in Italia, dove gli otto maggiori gruppi editoriali hanno registrato ricavi per 3,5€ mld, con un calo del 6% rispetto al 2016 e del 20,2% rispetto al 2013. Flessione delle vendite che si riflette sull’occupazione (11.886 i dipendenti a fine 2017, l’8,8% in meno rispetto al 2016) e sugli investimenti (13 mld in meno rispetto al 2013, ben il 40%). Male anche la capitalizzazione in Borsa: negli ultimi cinque anni il settore editoria ha deluso le aspettative, con performance inferiori rispetto alle società industriali (+3% contro il +24,8%). 

L’analisi di R&S Mediobanca evidenzia la frenata della diffusione cartacea, in calo di circa 400 mila le copie giornaliere e passata da 2,6 milioni a 2,2 milioni di copie (-15,4% rispetto al 2016 e -40,3% sul 2013).  Il Corriere della Sera (227mila copie giornaliere nel 2017) si conferma quale primo quotidiano d’informazione in Italia, con alle spalle i due giornali del Gruppo GEDI, La Repubblica (191mila) e La Stampa (146mila). 

I primi novi mesi del 2018 evidenziano una timida ripresa, grazie anche alle buone performance di RCS che, con un fatturato di 713€, è il primo gruppo editoriale per giro d’affari, dopo aver superato Mondadori (658€ mln).

L’indagine completa, che contiene un ampio approfondimento sull’industria dell’informazione in Italia, confrontata con quella tedesca, francese e britannica è disponibile al sito www.mbres.it.