Approvata la relazione trimestrale 30 settembre 2008
Price sensitive
Si è riunito oggi, sotto la presidenza di Renato PAGLIARO, il Consiglio di Gestione di Mediobanca che ha approvato la relazione trimestrale al 30 settembre scorso del Gruppo Mediobanca, illustrata dal Consigliere Delegato Alberto NAGEL.
Risultati consolidati
Il primo trimestre dell'esercizio risente dell'inasprimento della crisi finanziaria culminata, nelle ultime settimane del trimestre, con il dissesto di numerose istituzioni bancarie e una crisi di liquidità senza precedenti. La volatilità di questa fase di mercato ha determinato straordinarie
oscillazioni dei corsi di borsa, un ulteriore rialzo dei tassi di interesse ed il connesso forte rallentamento dell'attività corporate.
In questo contesto il Gruppo Mediobanca ha mantenuto un'apprezzabile reddittività chiudendo il trimestre con un utile netto - che incorpora per la prima volta i risultati del gruppo Linea, acquisito lo scorso 27 giugno - di 309,9mln (389,7mln il pro-forma al 30 settembre 2007)
beneficiando, da un lato, del maggior margine di interesse e di utili su cessioni di titoli disponibili per la vendita ma scontando, dall'altro, il contributo in forte calo dell'attività di trading e delle partecipazioni ad equity, la riduzione delle commissioni ed i maggiori costi di struttura connessi alle nuove iniziative varate lo scorso esercizio. In particolare:
p il margine di interesse aumenta del 7% (da 208,1 a 222,7mln), sostenuto dalla crescita dei volumi medi che ha consentito di assorbire l'aumento del costo della provvista;
p i proventi da negoziazione, pur in diminuzione del 12,2% (da 186,6 a 163,8mln), registrano l'apporto pressoché nullo dell'attività di trading (0,9mln contro 72,8mln) e gli utili rivenienti dalle cessioni nel trimestre di titoli disponibili per la vendita (162,9mln contro 113,8mln);
p le commissioni ed altri proventi diminuiscono del 7,1% (da 119,5 a 111mln) riflettendo il rallentamento dell'attività di corporate ed investment banking;
p i proventi da principal investment registrano un calo da 171 a 96,2mln, a seguito della decelerazione reddittuale del secondo trimestre di Assicurazioni Generali (-47%) e di RCS Mediagroup;
p i costi crescono del 25,4% (da 127 a 159,3mln) scontando, oltre allo sviluppo domestico e internazionale, i costi di CheBanca! (19mln nel trimestre) al netto dei quali l'incremento risulterebbe del 10,5%.
Le rettifiche di valore sui crediti aumentano da 62,3 a 75,9mln e si riferiscono per 2,2mln all'attività corporate, per 3,8mln al leasing (2,3mln) e per 69,9mln all'attività retail (60mln).
L'aumento (+21,8%) riflette i maggiori volumi derivanti dal consolidamento di Linea e il più generale peggioramento del profilo di rischio.
Con l'avvio del nuovo piano triennale è stata rivista la segmentazione delle aree di affari del Gruppo in tre divisioni: il Corporate ed Investment Banking (CIB) dove confluiscono le attività di wholesale banking ed il leasing; il Principal Investing (PI) che raggruppa gli investimenti in
Assicurazioni Generali, RCS MediaGroup e quelli di merchant banking e private equity; il Retail e Private Banking composto dalle attività di credito al consumo, di CheBanca! e del private banking (col consueto apporto pro-quota di Banca Esperia).
Venendo alle singole aree, nel trimestre si registra una sostanziale tenuta di tutti i comparti, malgrado il contesto sfavorevole ed i costi legati alle nuove iniziative. Il CIB presenta un utile netto invariato a 200,2mln; i ricavi registrano un modesto calo (da 343,2 a 319,7mln) mentre i
costi di struttura aumentano da 56,5 a 71,5mln trainati dal costo del personale collegato alle nuove iniziative estere. Il retail e private banking, malgrado il rallentamento delle commissioni del private banking (-12,1%, da 21,4 a 18,8mln), presenta ricavi in crescita del 7% (da 185,4 a
198,3mln) per l'apporto del credito al consumo. L'aumento dei costi di struttura (da 77,1 a 93,5mln, inclusi i già riferiti 19mln di CheBanca!) e delle rettifiche su crediti (da 60 a 69,9mln) limano l'utile netto da 29,2 a 24,7mln. Infine l'apporto del principal investing (da 159,9 a 86,1mln) riflette i già riferiti cali degli utili di Assicurazioni Generali e RCS MediaGroup.
Tra gli aggregati patrimoniali, crescono gli impieghi a clientela (+3,2%, da 34,6 a 35,7 miliardi), la provvista (+3,8%, da 45,6 a 47,3 miliardi) e gli impieghi netti di tesoreria (da 10,2 a 10,8 miliardi), mentre scendono i titoli disponibili per la vendita (da 3,8 a 3,3 miliardi). Tale dinamica
evidenzia l'obiettivo di salvaguardare l'ampia posizione di liquidità in una congiuntura sfavorevole a nuove emissioni di prodotti di raccolta.
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Tra i principali eventi che hanno caratterizzato il trimestre si segnalano:
p l'alleggerimento del portafoglio azionario disponibile per la vendita con disinvestimenti netti per circa 150mln ed il realizzo di utili per 158,2mln;
p il trasferimento di taluni possessi obbligazionari del trading e del portafoglio disponibile per la vendita alla voce crediti e finanziamenti per l'assenza di un fair value attendibile al 30 settembre scorso, per l'illiquidità del mercato; l'operazione, resa possibile dalla recente modifica dello IAS39, riflette altresì il mutato orizzonte temporale dell'investimento. Il trasferimento è avvenuto ai valori di bilancio (fair value) al 1° luglio 2008; riguarda
obbligazioni in carico a 542,5mln, di cui 209,6mln provenienti dal trading e 332,9mln dal comparto disponibili per la vendita; si tratta principalmente di titoli ABS o di obbligazioni sottoscritte attraverso private placement; in assenza di tale trasferimento, la valorizzazione di tali partite - ai prezzi non significativi del 30 settembre scorso - avrebbe comportato svalutazioni per 23,8mln, di cui 7mln da imputare a conto economico;
p la chiusura di tutte le posizioni in essere con Lehman Brothers (essenzialmente contratti derivati di copertura di emissioni obbligazionarie dell'Istituto) e la loro rinegoziazione con altre controparti. Tutte le posizioni risultavano a debito per l'Istituto; una di esse era garantita da collateral che alla data di chiusura - anche per la straordinaria volatilità nel periodo - presentava un valore superiore al contratto per circa 11mln; questa posizione creditoria dell'Istituto ha trovato integrale compensazione nell'utile realizzato sulle altre chiusure. La definitiva conclusione dei rapporti con il gruppo bancario americano resta legata ai tempi della procedura;
p l'approvazione del processo di auto valutazione dell'adeguatezza del capitale necessario a svolgere l'attività sociale (ICAAP) richiesto dalla disciplina regolamentare Basilea II.
Risultati divisionali
Corporate & Investment Banking ('CIB')
p Impieghi2 a 23,6mld (+4% su giugno 08)
p Trend positivo della raccolta (a 37,9mld da 36,2mld di giugno) con il conseguente aumento degli impieghi di tesoreria (a 9,4mld da 9mld di giugno)
p Ricavi a 320m (-7%): la crescita del margine d'interesse (+13% a 94m) e degli utili da dismissioni (da 104m a 158m) compensa l'azzeramento degli utili da trading e la flessione delle commissioni di investment banking (-29%)
p Costi +27% (a 72m) collegati alle iniziative di sviluppo internazionale p Utile netto stabile a 200m (da 201m) Il primo trimestre chiude con un utile netto pressochè invariato a 200,2mln (200,5mln), beneficiando dei proventi della cessione di azioni disponibili per la vendita (162,7mln). I ricavi
sono in diminuzione da 343,2 a 319,7mln: l'incremento del margine di interesse (+13,4%, da 82,8 a 93,9mln) e degli utili delle partecipazioni ad equity (da 0,2 a 7,6mln) - che riflettono i risultati positivi (per effetto di partite non ricorrenti) di Burgo - è controbilanciato dal sostanziale azzeramento degli utili da negoziazione (68,4mln lo scorso anno) e dalla diminuzione delle commissioni ed altri proventi (55,5mln contro 78,2mln) condizionate dal diffuso rallentamento dell'attività di investment banking. I costi di struttura scontano l'entrata a regime delle iniziative di sviluppo internazionale con un aumento del 26,5% (da 56,5 a 71,5mln) sul corrispondente trimestre dello scorso anno che invece ne era interessato solo parzialmente; rispetto alla media trimestrale dei costi dello scorso esercizio l'aumento infatti si ridurrebbe al 5%. Le svalutazioni nette su crediti ammontano a 6mln, di cui 3,8mln del leasing e 2,2mln sul portafoglio corporate (legate all'incremento dei volumi e al relativo profilo di rischio).
Gli aggregati patrimoniali mostrano una crescita trimestrale degli impieghi a clientela (da 26,9 a 28,2 miliardi), della provvista (da 36,2 a 37,9 miliardi) e degli impieghi netti di tesoreria (da 9 a 9,4 miliardi); prosegue invece la discesa del portafoglio titoli disponibili per la vendita (da 2,8 a
2,2 miliardi).
Principal Investing ('PI')
p Ricavi dimezzati 88m
p NAV a 4,8 miliardi (in calo del 4% da giugno)
La quota degli utili di competenza del periodo passa da 169 a 88mln (- 47,9%), ripartita per 80,6mln su Generali (151,3mln) e per 8mln su RCS MediaGroup (17,8mln).
Retail & Private Banking ('RPB')
p Il segmento autofinanzia il potenziamento della piattaforma distributiva: nonostante 19m di costi legati allo start-up di CheBanca!, l'utile netto salda a 25m (da 29m)
p Ricavi in crescita del 7% (a 198m) con contributo positivo di tutti i segmentiprodotto: redito al consumo +5% a 149m, retail banking +23% a 14m, private anking +9% a 36m
p Credito al consumo:
• Perfezionata la fusione di Linea in Compass
• Portafoglio crediti a 8.413,1m (+1% su giugno)
• Costo del rischio sotto controllo (rettifiche/impieghi a 3,1%) ma profilo inanziario delle famiglie in peggioramento
p Private Banking:
• AUM stabili a 13,4mld (13,5mld a giugno)
• Redditività preservata (utile netto a 18m da 14m) grazie all'attività bancaria radizionale di CMB
Il trimestre chiude con ricavi in crescita del 7% (da 185,4 a 198,3mln) beneficiando del cntributo positivo di tutti i segmenti (credito al consumo, retail e private). A fronte di un mrgine di interesse sostanzialmente stabile (+3,1%, da 128,8 a 132,8mln), penalizzato dall'incremento degli oneri di raccolta, si evidenzia il crescente contributo delle commissioni ed altri proventi del credito al consumo. I maggiori ricavi sono stati assorbiti dai costi operativi collegati all'iniziativa CheBanca! (19mln nel periodo) e dal generalizzato aumento del costo del rischio (+16,5%, da 60 a 69,9mln) anche collegato all'aumento degli stock. L'utile del periodo flette pertanto da 29,2 a 24,7mln. Quanto ai singoli settori, il credito al consumo registra utili in
aumento da 14,7 a 18mln beneficiando delle maggiori commissioni; l'attività di banca retail ha generato ricavi in crescita del 22,5% e maggiori costi (da 8 a 23,6mln) per effetto dell'avvio della nuova operatività di CheBanca!; migliora infine l'apporto del private banking (da 13,9 a 17,6mln) beneficiando del maggior margine di interesse connesso all'attività commerciale della Compagnie. Gli attivi gestiti/amministrati nel trimestre rimangono complessivamente stabili a 13,4 miliardi (13,5 miliardi al 30 giugno scorso) con quelli della Compagnie in leggero aumento (da 8.208 a 8.220mln) ed il pro-quota di Banca Esperia in calo (5.204,5mln contro 5.325,3mln) scontando la diminuita valorizzazione degli asset gestiti.