CdA Approvazione trimestrale al 31 marzo 2009

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Si è riunito oggi, sotto la presidenza di Cesare GERONZI, il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca che ha approvato la relazione trimestrale al 31 marzo scorso del Gruppo Mediobanca, illustrata dall' Amministratore Delegato Alberto NAGEL e dal Direttore Generale Renato PAGLIARO.
 

Risultati consolidati
I primi nove mesi dell'esercizio - in uno scenario congiunturale che permane assai critico - confermano il trend già descritto per i primi sei mesi: da un lato riflettono lo sviluppo dei ricavi dell'attività bancaria (+2,9%) per effetto dell'aumento del margine di interesse dell'attività corporate, delle commissioni e dei profitti di negoziazione; dall'altro, scontano il minor apporto (367,4 milioni) delle partecipazioni ad equity e le maggiori rettifiche sui portafogli titoli (354,7 milioni) connesse al negativo andamento dei mercati; ad esse si aggiungono rettifiche su crediti (329,5 milioni) connesse al generale deterioramento del profilo di rischio sia delle aziende che dei privati. Per effetto di tali andamenti il margine di intermediazione e l'utile netto si riducono rispettivamente da 1.607,2 a 1.276,7 milioni e da 783,3 a 39,3 milioni; nel dettaglio:
- il margine di interesse aumenta del 4,7% (da 622,6 a 651,9 milioni) e riflette la crescita del corporate ed investment banking (+13,9%) che beneficia dei maggiori volumi di lending (+5,1% rispetto a marzo 2008) e della crescita del portafoglio titoli; il comparto retail sconta, nel credito al consumo, la contrazione degli impieghi (8,3 miliardi pari a -4% rispetto a marzo 2008) e la crescita del costo della raccolta bancaria; il risultato positivo del comparto mutui (+3%) è attribuibile all'aumento dei volumi (+20% rispetto a marzo 2008).
- I profitti da negoziazione passano da 263 a 268,3 milioni (+2%) grazie al risultato dell'attività di trading (da 74 a 98,6 milioni, di cui 91,4 milioni nel trimestre) che compensa il minor apporto dei proventi sul portafoglio titoli disponibili per la vendita (169,6 milioni contro 189,2 milioni); il positivo risultato del trimestre beneficia del buon andamento dell'area reddito fisso (89,3 milioni di profitti) e del ritorno all'utile del comparto equity (9,3 milioni).
- Le commissioni ed altri proventi si mantengono stabili a 378,1 milioni (375,8 milioni) per effetto dell'incremento della componente retail (+16%), della tenuta del corporate e investment banking (-4%) e malgrado il rallentamento del private banking (-25%); si segnala nel corporate e investment banking la ripresa nell'ultimo trimestre del capital market (71 milioni contro 66 milioni, con un apporto di oltre 50 milioni nel trimestre) e dell'attività di M&A (64 milioni, di cui circa la metà di competenza del trimestre).
- L'apporto delle società consolidate ad equity si riduce da 345,8 milioni ad una perdita di 21,6 milioni per effetto della perdita (809 milioni) registrata da Generali nell'ultimo trimestre 2008.
I costi registrano una crescita del 15% (da 448,3 a 515,7 milioni), in linea con il semestre, principalmente connessa alle spese legate all'avvio di CheBanca! ed allo sviluppo estero della Capogruppo (complessivamente 117 milioni, di cui 89 relativi a CheBanca!). Al netto di tali partite, i costi segnerebbero una riduzione del 4%, in buona misura legata agli effetti dell'integrazione di Linea in Compass.
Le rettifiche di valore sulle attività finanziarie (358,9 milioni) riguardano, oltre alle svalutazioni sulle partecipazioni (Telco/Telecom e RCS MediaGroup) registrate nel primo semestre (207,1 milioni), 151,8 milioni relative alle azioni del portafoglio titoli disponibili per la vendita (di cui 77,7 milioni di competenza del trimestre). Il portafoglio titoli disponibili per la vendita ha scontato altresì un allineamento negativo di 655 milioni (di cui 160 milioni maturati nel trimestre) confluito tra le riserve di patrimonio netto; alle valutazioni correnti, tale allineamento risulterebbe ridotto di oltre un terzo. Le rettifiche del portafoglio crediti riflettono il già menzionato peggioramento del profilo di rischio della clientela con un aumento da 190,5 a 329,5 milioni, ripartito per 225,2 milioni nei servizi finanziari alle famiglie (171,3 milioni), per 74 milioni (10 milioni) nel wholesale banking e per 30,2 milioni (9,2 milioni) nel leasing. Le imposte (32,2 milioni) beneficiano di un apporto positivo di circa 46 milioni connesso all'affrancamento dell'avviamento di Linea. Tra gli aggregati patrimoniali si segnala nel trimestre l'ulteriore miglioramento della posizione di liquidità che beneficia della crescita della raccolta (+7,2%, da 48,3 a 51,7 miliardi, di cui 4,3 miliardi raccolti da CheBanca!) che finanzia maggiori impieghi netti di tesoreria (+15,4%, da 10,2 a 11,7 miliardi) e i titoli disponibili per la vendita (saliti da 3 a 5 miliardi, principalmente nel comparto a reddito fisso); pressoché stabili gli impieghi a clientela (da 36,6 a 36,3 miliardi) ed in lieve diminuzione (da 2,6 a 2,4 miliardi) le partecipazioni.
 
Risultati divisionali
 
Corporate & Investment Banking ('CIB')
- Miglior trimestre come ricavi degli ultimi 18 mesi: confermata la crescita del margine d'interesse (+14% a 276m) trainato dal wholesale (+17%), forte recupero delle commissioni nette (227m, -4% sui 9 mesi, ma +56% nell'ultimo trimestre), contributo significativamente positivo (quasi 90m) del trading nell'ultimo trimestre dopo 5 trimestri consecutivi senza perdite.
- Costi ordinari -4% (+6% includendo le iniziative di crescita non domestiche: 51 dipendenti in più, di cui 38 presso le sedi estere).
- Rallentamento delle rettifiche su crediti nell'ultimo trimestre (104m sui 9 mesi e 37m nell'ultimo trimestre) pur in un contesto economico ancora negativo.
- Impairment su titoli AFS per 145m (di cui 71 nell'ultimo trimestre)
- Utile netto a 203m (da 384m)
 
Principal Investing ('PI')
- Utile netto negativo nei 9 mesi per 207m (positivo per 336m nel marzo 2008) per: Svalutazioni di Telco (144m) e RCS (63m), effettuate al 31 dicembre Minore contributo reddituale delle partecipazioni per 356m: in particolare l'apporto nei nove mesi di Generali è negativo per 7,3 milioni, di cui 118,8 milioni negativi nel trimestre, e si confronta con un utile di 321,6 milioni nel 2008
- Valore di mercato delle partecipazioni a 2,6mld al 31 marzo 2009 (risalito a 3,2mld alle quotazioni correnti)
 
Retail & Private Banking ('RPB')
- Ricavi in linea con l'anno precedente (a 569m): contributo positivo del Retail (+6% a 35m), stabile il credito al consumo (+1% a 446m), flessione per il private banking (-16% a 87m).
- Pur in un contesto fortemente negativo come quello degli ultimi nove mesi, dove il maggior onere della raccolta e il costo del rischio hanno depresso la redditività lorda, il comparto continua ad 'autofinanziare' (utile lordo a 6m) lo sviluppo di CheBanca! (89m di costi).
- Credito al consumo: Redditività in contrazione per il maggiore costo della raccolta bancaria e per il peggioramento del costo del rischio (3.2% annualizzato). Importanti sinergie di costo: -13% l'organico nei nove mesi. Il credito al consumo mostra ricavi in crescita da 439,7 a 446 milioni per effetto delle maggiori commissioni (da 104,9 a 121 milioni) che hanno più che compensato il calo del margine di interesse (da 333,2 a 325 milioni), penalizzato dall'incremento del costo della raccolta bancaria. Il risultato netto si attesta a 85,6 milioni (36,2 milioni) scontando, da un lato, il già riferito effetto straordinario sulle imposte (45,9 milioni) e, dall'altro, le maggiori rettifiche su crediti (206,9 milioni contro 164,9 milioni).
- Retail Banking: Eccellenti risultati commerciali di CheBanca nel 1^ anno di attività: ad oggi €5.5bn di raccolta, pari al 10% della raccolta del gruppo MB, e 140 mila clienti
L'attività di banca retail registra nei 9 mesi una perdita netta di 65,7 milioni (9,7 milioni) a valle di costi di struttura per 107 milioni (di cui 89,4 milioni direttamente imputabili all'avvio della nuova operatività bancaria) e maggiori rettifiche su crediti (in crescita da 6 a 18,2 milioni). La raccolta di CheBanca! nei nove mesi supera i 4,3 miliardi, finanzia la tradizionale attività di mutui immobiliari (3 miliardi) e per il saldo un portafoglio obbligazionario (2,6 miliardi) che consente di stabilizzare il margine di interesse
- Private Banking: AUM a 12,6 mld pressoché stabili sui livelli di dicembre (12,7 mld), di cui 7,9 mld CMB e 4,7 Banca Esperia Utile netto a 24m (-44%) per il calo della componente commissionale
La crisi dei mercati penalizza il private banking in termini di minori commissioni (48,9 milioni contro 65,5 milioni) e di proventi di negoziazione (9,8 milioni contro 11,3 milioni): calano pertanto il margine di intermediazione della Compagnie (64,2 milioni contro 67 milioni) e di Banca Esperia (da 31,6 a 18,7 milioni) per la maggior esposizione alle componenti variabili (performance fees). L'apporto netto si riduce da 42,3 a 23,5 milioni dopo costi di struttura in aumento da 56,7 a 57,7 milioni e rettifiche sul portafoglio disponibile per la vendita per 6,4 milioni. Gli attivi gestiti/amministrati nei nove mesi ammontano a 12,6 miliardi in sostanziale tenuta rispetto dicembre (12,7 miliardi), di cui 7,9 miliardi per la Compagnie (8,0 miliardi) e 4,7 miliardi per Banca Esperia (4,7 miliardi).
 
Risultati della capogruppo
I primi novi mesi dell'esercizio chiudono con una perdita di 3 milioni (rispetto ad un utile di 357,4 milioni dello scorso anno) recuperando pressoché integralmente la perdita registrata in semestrale (58,2 milioni). La tenuta dei ricavi (650 milioni contro 651,1 milioni) beneficia dell'apporto del trading (81 milioni nel trimestre) e dell'aumento del margine di interesse (+9,7%). L'incremento dei costi di struttura resta contenuto (186,3 milioni contro 180,6 milioni) mentre aumentano le rettifiche sulle azioni disponibili per la vendita (145,4 milioni), sulle partecipazioni (170,2 milioni) e sui crediti (74,1 milioni). Quanto ai dati patrimoniali, nel trimestre diminuiscono i finanziamenti a clientela (da 27.315,3 a 24.549,4 milioni), principalmente verso società del Gruppo (da 11.668,9 a 9.201,7 milioni), mentre aumentano gli impieghi netti di tesoreria (da 9.078,4 a 11.180,9 milioni) e gli investimenti in titoli disponibili per la vendita (da 2.438,5 a 2.918,8 milioni) che includono la sottoscrizione del Cashes Unicredit (347,3 milioni). La raccolta è rimasta pressoché invariata (38.146,1 milioni contro 38.195,1 milioni)