Approvato il progetto di bilancio al 30 giugno 2011

Price Sensitive

Ricavi normalizzati +7% a €2.039m

Utile lordo normalizzato +28% a €792m

Utile netto €369m dopo €238m di poste negative non ricorrenti

Dividendo proposto: €0,17 per azione

 

  • Utile netto di Gruppo a 369mln (401mln), dopo poste non ricorrenti negative per €238m
    • €155m: rettifiche su partecipazioni azionarie, di cui €120m riferibili a Telco
    • €120m: rettifiche su obbligazioni di cui €109m su titoli di stato greci
    • €38m: anticipo svalutazioni Telco e Grecia effettuate da AG nella semestrale
    • €75m: ripresa di valore su una posizione creditizia
  • Al netto di queste voci il Gruppo mostra dati in miglioramento
    • Ricavi +7% a €2.039m trainati dalla ripresa del comparto RPB. Il margine di interesse (+17%) compensa l’assenza di proventi non ricorrenti su titoli AFS
    • Costo del rischio -18% a 120bps per la migliorata qualità degli attivi
    • Utile lordo +28% a €792m
    • ROTE in crescita al 9%
  • Confermate liquidità, solidità e diversificazione delle fonti di raccolta
    • Rapporto raccolta/impieghi pari a 0.7x
    • Core Tier 1 all’ 11,2% (11,1% a giugno 10)
    • Raccolta stabile a 52mld, per circa il 60% riferibile a clientela retail (depositi CheBanca! + obbligazioni Mediobanca collocate al retail)
  • Dividendo proposto: €0,17 per azione, uguale a quello dello scorso esercizio

Sotto la presidenza di Renato PAGLIARO, il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca ha approvato il bilancio consolidato ed il progetto di bilancio al 30 giugno scorso di Mediobanca, illustrati dall’Amministratore Delegato Alberto NAGEL.

Risultati consolidati

L’andamento dell’esercizio è stato caratterizzato da una buona performance dell’attività bancaria che tuttavia ha dovuto scontare la crisi dei debiti sovrani dei paesi “periferici” dell’Area Euro, con connesso deprezzamento di talune asset class e incremento del costo del rifinanziamento dei Governi e delle istituzioni finanziarie.

Il risultato dell’esercizio (368,6 milioni contro 400,8 milioni lo scorso anno) riflette una serie di poste non ricorrenti (a saldo negativo per 238 milioni) in larga parte riconducibili alla crisi dei mercati, in dettaglio:
 

  • 275,5 milioni di svalutazioni di attività finanziarie (pressoché raddoppiate rispetto ai 150 milioni dello scorso esercizio) riguardanti per 119,7 milioni titoli obbligazionari (di cui 108,9 milioni titoli di stato greci allineati ai corsi del 30 giugno) e per 155,8 milioni investimenti azionari (tra cui: 119,6 milioni relativi a Telco – che ha svalutato le azioni Telecom Italia in portafoglio da Euro 2,2 a Euro 1,8 per azione – oltre a 32,9 milioni su altre partecipazioni, principalmente Delmi);
  • 37,8 milioni di minori utili derivanti dalle  società valutate a patrimonio netto per le svalutazioni pro-quota registrate da Assicurazioni Generali al 30 giugno scorso su titoli di stato greci e su Telco; questa posta rappresenta un “anticipo” di oneri tenuto conto che il metodo della contabilizzazione a patrimonio netto prevede il recepimento dei risultati delle partecipate nel trimestre successivo al loro conseguimento;
  • 75 milioni di riprese di valore su un finanziamento corporate in bonis.

Al netto delle poste sopra menzionate, il gruppo mostra:

  • ricavi in aumento del 7% (a 2.039 milioni) per la crescita del margine di interesse del 16,7% (da 917 a 1.070,3 milioni) attribuibile al positivo andamento del comparto Retail e Private Banking (+25,6%, da 525,7 a 660,5 milioni) e alla tenuta di Corporate ed Investment Banking (429,3 milioni contro 428,9 milioni); i proventi da titoli sono stabili (da 459 a 449 milioni), includendo tale voce l’apporto delle partecipate a patrimonio netto (che al netto dell’anticipo dei 37,8m di Generali risulta in crescita del 13%), l’attività di negoziazione del Corporate ed Investment Banking (in crescita del 26% da 119 a 151 milioni) e la riduzione dei proventi da valorizzazione del portafoglio titoli di CheBanca!; le commissioni ed altri proventi si confermano sui  livelli dello scorso esercizio  (520,3 milioni contro 533,5 milioni) malgrado le difficili condizioni di mercato;
  • costi amministrativi in crescita del 6,6% (da 772,9 a 823,9 milioni) con costi del personale (+8%) che riflettono il contemporaneo rafforzamento delle piattaforme in Italia e all’estero (+210 collaboratori, di cui 82 nel CIB, 46 nel credito al consumo e 78 nel retail banking); il rapporto cost/income è stabile al 40%;
  • le rettifiche di valore sui crediti (al netto della già citata ripresa di valore di 75m) si riducono del 18% (da 516,8 a 423,8 milioni) ed il costo del rischio da 150bps a 120bps. Le rettifiche sono in calo sia nel corporate e investment banking (da 156 a 100,3 milioni) che nel comparto famiglie (da 360,8 a 323,5 milioni) a conferma del miglioramento degli attivi del segmento corporate e credito al consumo;
  • il risultato lordo cresce del 28% a 792 milioni e deriva per circa il 60% dalla divisione CIB, per oltre il 25% dal PI e per quasi il 15% dalla divisione RPB;
  • la redditività del capitale tangibile (ROTE) sale di tre punti percentuali al 9%.
  • Guardando allo stato patrimoniale, il Gruppo si conferma solido, liquido e con fonti di raccolta diversificate. In dettaglio:
  • gli impieghi di gruppo crescono da 33,7 a 36,2 miliardi (+7%) per la ripresa del CIB (+6%) e l’andamento vivace del comparto retail (+16%) e del credito al consumo (+8%);
  • le attività deteriorate (sofferenze, incagli, attività ristrutturate e scadute) si riducono da 803,2 a 709,9 milioni; il rapporto attività deteriorate/impieghi scende dal 2,3% all’1,9% con copertura al 48% (47%);
  • le disponibilità finanziarie (Tesoreria, AFS, HTM) rimangono elevate (oltre 18,6 miliardi) seppur in calo rispetto all’anno precedente (20,7 miliardi) a favore degli attivi creditizi;
  • la provvista scende da 53,9 a 51,7 miliardi per il minor ricorso al sistema bancario (da 6,0 a 4,7 miliardi); crescono invece i depositi di CheBanca! (da 9,6 a 10,0 miliardi) e la raccolta cartolare si attesta a 34,5 miliardi (35,2); circa il 60% della raccolta è riconducibile a clientela retail (depositi CheBanca! e obbligazioni Mediobanca collocate al retail);
  • il rapporto impieghi/depositi (0,7x) e quello patrimonio netto tangibile/attivo (10%) confermano l’elevata liquidità e solidità del gruppo;
  • il patrimonio netto sale a 6,5 miliardi (6,3 miliardi a giugno 10) ed il Core Tier 1  a 6,1 miliardi (5,9 miliardi a giugno 10); in miglioramento gli indici patrimoniali (Core Tier 1 ratio all’11,2% dal 11,1%, Total Capital ratio al 14,4% dal 13%).