Mediobanca e Unioncamere pubblicano la 17ma edizione dell’indagine annuale sulle medie imprese italiane

Negli ultimi 21 anni le medie imprese familiari hanno rafforzato il proprio peso nella manifattura italiana. Lo dice la 17ma edizione dell’indagine annuale pubblicata da Mediobanca e Unioncamere che analizza le medie imprese italiane nel periodo 2007-2016 con un approfondimento sul periodo 1996-2016.

Confrontando l’evoluzione dei dati dal 1996 al 2016, il valore aggiunto è cresciuto dal 12,4% al 18,6%, il fatturato dal 14,6% al 19,8% e l’export dal 15,6% al 18,7%. A trainare è il settore made in Italy che rappresenta il 61% del loro valore aggiunto, seguito dalla meccanica (39%) e dal farmaceutico-cosmetico (15%), settore che ha raggiunto la dimensione dell’alimentare rappresentando una nuova eccellenza italiana.

L’export continua a contribuire in maniera significativa (45%) per i bilanci delle medie imprese che esportano, ma l’Italianità della produzione resiste: ogni 4 siti produttivi in Italia uno solo è all’estero.

Ma quali sono i fattori che penalizzano le nostre medie imprese? La tassazione: se le medie imprese avessero beneficiato dal 1996 del minore carico fiscale dell’ultimo anno avrebbero risparmiato circa 16 miliardi di imposte. Un’altra partita importante si gioca sul fronte della governance con le tematiche relative al ricambio generazionale nei vertici aziendali e alla relazione tra famiglia e amministrazione d’impresa.

L’indagine completa è disponibile al sito: https://www.mbres.it/