Consiglio di Amministrazione di Mediobanca: approvata la trimestrale IAS al 31 marzo 2006

Si è riunito oggi, sotto la presidenza di Gabriele GALATERI di GENOLA, il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca che ha approvato la relazione trimestrale del Gruppo al 31 marzo scorso (redatta secondo i principi contabili IAS/IFRS), illustrata dal Direttore Generale Alberto NAGEL e dal Condirettore Generale Renato PAGLIARO.

Risultati consolidati

I primi nove mesi dell'esercizio chiudono con un utile netto di 671 milioni, in crescita dell'86% rispetto ai 360 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. A tale risultato concorrono il significativo aumento del risultato della gestione ordinaria, pari a 815 milioni (+61%) e circa 110 milioni (35 milioni) di utili su cessioni di titoli disponibili per la vendita (principalmente attribuibili allo smobilizzo Ciments Français realizzato nel primo trimestre).
Nel terzo trimestre si sono consolidati i trend di crescita già evidenziati nei primi sei mesi dell'esercizio. Nei nove mesi alla crescita del 41% del totale ricavi (a 1.078 milioni) concorrono tutte le poste:
- il margine di interesse cresce del 19,5% (a 424 milioni) grazie al sostenuto sviluppo degli impieghi del corporate banking (+28% a 13,4 miliardi, esclusi i finanziamenti alla società del gruppo) ed alla perdurante crescita del comparto retail financial services (erogato +23% a 3,3 miliardi);
- il risultato dell'attività di negoziazione salda in 176 milioni (60 milioni) e riflette il favorevole andamento dei mercati, oltre ad una partita straordinaria collegata a Ciments Français (41 milioni);
- le commissioni ed altri proventi salgono del 15% a 216 milioni per effetto del positivo contributo dell'area di corporate e investment banking (che rappresenta circa i 2/3 del valore) e dell'area retail;
- gli utili dalle partecipazioni valutate a patrimonio netto aumentano del 54% a 245 milioni beneficiando del positivo andamento reddituale di Assicurazioni Generali e di RCS MediaGroup.
I costi di struttura si mantengono sostanzialmente stabili (+2% a 264 milioni) e le svalutazioni nette su crediti crescono a 85 milioni (60 milioni) rimanendo esclusivamente legate all'area retail. Le imposte, pari a 163 milioni (+42%), esprimono un tax rate effettivo medio di circa il 35%. 
L'andamento nel trimestre gennaio-marzo dei principali aggregati patrimoniali è stato caratterizzato da un ulteriore aumento degli impieghi a clientela (da 21,1 a 22,2 miliardi), accompagnato da una crescita della raccolta (da 23,1 a 25,7 miliardi) che ha consentito un'espansione della tesoreria (da 759 a 2.075 milioni) e del portafoglio titoli disponibili per la vendita (da 4,9 a 5,6 miliardi). Il patrimonio netto si attesta a 5.994,3 milioni (5.778,4
milioni).

Risultati divisionali

I risultati del Gruppo riflettono il positivo andamento di tutte le aree di attività:

Il wholesale banking mostra un risultato lordo della gestione ordinaria di 368 milioni, pressoché raddoppiato rispetto a quello dello scorso anno (187 milioni). Il risultato beneficia dei maggiori volumi di lavoro svolto in un quadro di mercato favorevole che si è riflesso in una crescita del 59% (a 475 milioni) del totale dei ricavi.

In particolare:

- il margine di interesse sale dell'11% (a 122 milioni) trainato da impieghi in crescita del 28% a 13,4 miliardi (10,5 miliardi a giugno 2005 esclusi i finanziamenti a società del gruppo); la qualità del credito rimane immutata (assenza di crediti problematici)

- i proventi di tesoreria salgono a 168 milioni (55 milioni) ed includono 41 milioni connessi allo smobilizzo Ciments Français 

- le commissioni registrano un incremento del 16% (a 150 milioni) grazie al contributo positivo dell'area Lending and structured finance (che rappresenta circa 1/3 del totale) e delle aree Corporate finance and Capital market.
La riduzione dei costo del lavoro (-10% a 66 milioni) è dovuta alla minore incidenza del costo del piano di stock options, al netto del quale le spese per il personale e i costi di struttura complessivi (107 milioni) si mantengono stabili. Il risultato netto di 373 milioni (137 milioni) include 107 milioni di utili sulla cessione di titoli disponibili per la vendita (di cui 103 milioni relativi a Ciments Français).

Retail financial services. Il consolidato del gruppo Compass segna un aumento del risultato della gestione ordinaria del 35% (a 204 milioni). L'aumento dei ricavi del 23% (a 322 milioni) è connesso ai maggiori volumi medi (erogato +23% a 3.346 milioni) e la crescita dei costi (+7% a 118 milioni) si mantiene contenuta nonostante la maggior operatività e l'ampliamento della rete distributiva, che oggi conta complessive 130 filiali (negli ultimi dodici mesi sono state aperte 16 filiali, di cui 13 relative al credito al consumo e 3 ai mutui ipotecari). Il risultato netto è in crescita del 24% (a 61 milioni) malgrado l'incremento delle rettifiche su crediti (+42% a 85 milioni), in massima parte relative al credito al consumo sempre più polarizzato verso impieghi più rischiosi, in linea con la tendenza di mercato (prestiti personali e carte versus prestiti finalizzati). La qualità del credito resta invariata (crediti dubbi/crediti 1,3%). L'incremento delle imposte (+37% a 51 milioni) sconta un diverso regime fiscale delle sopradette svalutazioni su crediti.

Guardando ai singoli segmenti:
- il credito al consumo, che contribuisce per circa 1/3 degli impieghi e 2/3 degli utili del comparto RFS, ha registrato erogato per 1.696 milioni (+26%) ed utili in crescita del 25% (a 45 milioni)

- i mutui ipotecari hanno registrato erogato per 367 milioni (+ 21%) e utili netti in crescita del 56% (a 6 milioni)

- il leasing ha registrato erogato per 1.283 milioni (+21%) ed utili netti in crescita del 10% (circa 10 milioni).

Private banking. L'aggregato, che oltre a Compagnie Monégasque de Banque include proforma la quota di competenza (48,5%) di Banca Esperia, registra un utile netto in crescita del 25% a 34 milioni (27 milioni), grazie al maggior apporto delle commissioni (+20% a 64 milioni). Gli attivi gestiti/amministrati crescono del 3% (a 11,1 miliardi) rispetto al giugno scorso quale somma dei 7,1 miliardi di CMB (+1%) e 4 miliardi di Banca Esperia (+7%).

Quest'ultima ha registrato una raccolta netta di circa 350 milioni nel trimestre gennaio-marzo.

Il portafoglio d'investimento azionario (Equity investment portfolio), che dal 1° luglio scorso include solo i possessi in Assicurazioni Generali (14,12%) e in RCS MediaGroup (13,66%), registra una crescita del contributo a conto economico (ossia degli utili netti proquota delle due società) da 155 a 222 milioni4 (+43%), riconducibili per 203 milioni a Generali (142 milioni) e per 19 milioni a RCS (13 milioni).
Il valore di carico, tenuto conto delle predetta valorizzazione, aumenta a 2.224 milioni (da 1.980 milioni di giugno 2005), di cui 1.934 milioni riferibili a Generali e 290 milioni a RCS. La plusvalenza rispetto ai valori correnti di Borsa è pari a 3.767,8 milioni (3.586,5 milioni al 31 dicembre).
Quanto a Mediobanca (i dati sono riferiti alla trimestrale redatta secondo i principi contabili ex D.Lgs 87/92), il conto economico chiude con un utile netto in crescita del 22% a 272 milioni che riflette l'apporto della gestione ordinaria (+20% a 304 milioni), degli utili da realizzo per 103 milioni (32 milioni) e riprese di valore - calcolate alla media semestrale delle quotazioni - per 38 milioni (46 milioni). L'aumento del margine di interesse (+12%, da 232 a 260 milioni) è principalmente connesso alla crescita degli impieghi a clientela (a 16,7 miliardi, +20%). Gli utili di tesoreria (inclusi i dividendi) salgono da 121 a 127 milioni. Le commissioni riflettono il già riferito andamento positivo dell'investment e del corporate banking con una crescita del 20% da 126 a 152 milioni. A valle del risultato della gestione ordinaria e a parte i predetti utili del portafoglio immobilizzato, si registrano minusvalenze sul portafoglio titoli e derivati di tesoreria per 118 milioni (10 milioni) fronteggiate da plusvalenze non contabilizzate per 338 milioni, in
aumento di 133 milioni rispetto al 30 giugno scorso.

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Il Consiglio di Amministrazione ha altresì approvato la relazione all'Assemblea del 29 maggio prossimo convocata per deliberare, ai sensi dell'art. 6 del D.M. 161/98, in ordine all'eventuale revoca dalla carica di consigliere del dr. Cesare Geronzi.