Raggiunto il controllo totalitario di Banca Esperia

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In data odierna, ottenute le necessarie autorizzazioni - è stata  perfezionata l’acquisizione del 50% di Banca Esperia annunciata in data 17 novembre 2016.

L’acquisto si inquadra nella strategia di sviluppo del Gruppo Mediobanca nel segmento Private (divisione Wealth Management, “WM”) e MidCap (divisione Corporate & Investment Banking, “CIB”), attività specialistiche ad elevata redditività la cui crescita, unitamente a quello del Consumer Banking (“CB”) rappresenta l’asse portante del Piano triennale approvato lo scorso novembre 2016 (“Piano”).

L’accelerazione impressa allo sviluppo delle tre divisioni (CIB, CB e WM) e il contestuale processo di ottimizzazione dell’uso e dell’allocazione del capitale consentirà a Mediobanca di cogliere pienamente il potenziale di valore esistente, creando un gruppo ad elevata generazione di ricavi e capitale, capace di coniugare elevata diversificazione con eccellenza patrimoniale ed efficienza.

In questa evoluzione assume ruolo prioritario la divisione Wealth Management, che intende sviluppare le ambizioni del Gruppo Mediobanca nell’offerta di prodotti e servizi di gestione del risparmio a tutti i clienti del Gruppo, con particolare focalizzazione sul segmento“Affluent & Premier” (CheBanca!) e sul segmento Private & HNWI (Banca Esperia, Spafid e CMB).  Verrà creata una nuova fabbrica prodotto di Gruppo, che integrerà le competenze già presenti nel segmento private e istituzionale (Banca Esperia, CMB, Cairn Capital).

La divisione WM beneficerà di interessanti opportunità di crescita derivanti

  • dall’integrazione delle tre acquisizioni chiuse nell’ultimo anno (Cairn Capital, Barclays, Banca Esperia);
  • delle positive tendenze di mercato quali la crescente polarizzazione della ricchezza, l’elevata propensione al risparmio delle famiglie italiane, il fabbisogno crescente di “protezione” da parte dei risparmiatori;
  • da eventuali ulteriori acquisizioni.

In particolare, il mercato del Private Banking in Italia ha interessanti margini di sviluppo per un’operatore come Mediobanca in quanto:

  • E’ ampio (conta masse per €1 tr) e presenta tassi di sviluppo positivi (negli utlimi sei anni la ricchezza privata è cresciuta ad un CAGR medio del 3%, contro una crescita media del PIL del +0,3%)
  • E’ ancora largamente “non gestito”: il 40% delle masse è amministrato
  • E’ in fase di consolidamento, in quanto molte banche stanno ristrutturando i loro modelli di business a favore dei mercati e/o prodotti core
  • Registra un livello di competizione importante ma recentemente ridottosi a valle dell’uscita dal mercato italiano di molte banche internazionali impegnate in processi di ristrutturazione.

In questo contesto, raggiunto il controllo totalitario di Banca Esperia e vista l’elevata complementarietà delle attività di Investment e Private Banking, si apre oggi per Mediobanca una nuova opportunità.

L’integrazione di Banca Esperia nel Gruppo Mediobanca consentirà al Gruppo di:

  • Riformulare l’offerta dei servizi di Private Banking in Italia, creando il nuovo marchio Mediobanca Private Banking
  • Potenziare la piattaforma dei servizi alla clientela Mid-Corporate nell’ambito delle attività CIB: i 75 bankers e le 12 filiali lavoreranno contestualmente a servizio dello sviluppo delle attività di gestione e della piattaforma di MidCap
  • Potenziare l’offerta integrata di Gruppo: sinergie saranno conseguite con Spafid (la società del Gruppo Mediobanca attiva come Multi-Family Office) per la gestione dei servizi fiduciari, con CheBanca! per i prodotti bancari tradizionali, con Mediobanca AM per l’estensione al Gruppo dei servizi offerti dalla fabbrica prodotto di Esperia (Duemme SGR)
  • Conseguire importanti sinergie di costo: nell’arco dei tre anni sono stimati risparmi pari al 20% della base costi di Banca Esperia (circa €15m).

Milano, 4 Aprile 2017