Gli effetti del Covid-19 sui primi nove mesi del 2020 delle multinazionali e del FTSE MIB

L’Area Studi Mediobanca pubblica oggi l’analisi sui bilanci dei primi 9 mesi dell’anno per oltre 160 multinazionali industriali mondiali e per le 26 società industriali e di servizi dell’indice FTSE MIB[1]). Ne emergono risultati divergenti e asincroni fra settori e aree geografiche, con una generale ripresa nel terzo trimestre offuscata dalla nuova ondata pandemica. In contrazione (-4,3% a/a) il fatturato aggregato delle oltre 160 multinazionali industriali: crescono WebSoft (+18,4%), GDO (+8,8%) e settore elettronico (+5,7%), mentre soffrono multinazionali petrolifere (-32,3%), comparto aeronautico (-30,6%) e moda (-21,3%). Le aziende del FTSE MIB perdono nei 9 mesi ricavi per oltre €64 mld (-21,6%), bruciando in borsa €46 mld (-12,6%). Buono però l’avvio del quarto trimestre, con un recupero sulla capitalizzazione di €35mld (+11,0%). Qui lo studio completo: www.mbres.it

 

 

 

[1])      Si tratta di 15 società a controllo privato e 11 società a controllo pubblico, 16 manifatturiere, 6 energetiche/utilities, 3 di servizi e 1 petrolifera. Elenco completo: A2A, Amplifon, Atlantia, Buzzi Unicem, CNH Industrial, Davide Campari-Milano, DiaSorin, ENEL, ENI, FCA, Ferrari, Hera, Interpump Group, Inwit, Italgas, Leonardo, Moncler, Pirelli & C., Prysmian, Recordati, Saipem, Snam, STM, Telecom Italia, Tenaris, Terna.