Negli ultimi anni la corporate governance è stata protagonista di un percorso che ha visto lo scioglimento dello storico patto di sindaco a favore della crescente presenza di investitori istituzionali ed, in parallelo, della evoluzione del Consiglio di Amministrazione.

La presenza di investitori istituzionali nella compagine azionaria è andata crescente: rappresentano oramai il 50% dell’azionariato. Lo storico patto di sindacato di blocco è stato sciolto il 31 dicembre 2018, e l’accordo di consultazione sottoscritto il 20 dicembre 2018, che raggruppa il 12,6% del capitale per una durata di tre anni, non prevede restrizioni sulle azioni.

Le caratteristiche del Consiglio di Amministrazione sono state adeguate alle migliori prassi internazionale. Le modifiche apportate allo Statuto approvate nel 2020, hanno riguardato principalmente taluni profili di governance connessi all’evoluzione degli assetti proprietari e volti a un maggior allineamento alle “best practice” internazionali nell’industria bancaria, mediante una maggior flessibilità nel processo di selezione dell’Amministratore Delegato e il rafforzamento dei criteri di indipendenza degli amministratori non esecutivi. 

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Il rafforzamento della governance e la sempre maggiore rilevanza dei criteri ESG (Environmental, Social and Governance) ci hanno spinto a creare a fine 2019 un Comitato CSR endoconsiliare, in aggiunta al preesistente Comitato Sostenibilità a livello manageriale.

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